Castelrotto: Villa Orizzonte è in vendita
Per anni ha custodito la memoria della famiglia Rossi. Le sue stanze, il suo parco parlavano di un passato importante, visiarla permetteva di fare un viaggio nel tempo
La storica dimora neoclassica conosciuta come Villa Orizzonte perderà probabilmente il suo status di custode della memoria familiare dei Rossi e chiuderà per sempre le sue porte al pubblico. L’erede che per anni ha tenuto viva la memoria dei Rossi ha messo in vendita la sua porzione di villa, a causa della mancanza di aiuti economici e del peso insostenibile della gestione della proprietà.
Fino a diversi anni fa Villa Orizzonte offriva ai visitatori una preziosa finestra sulla storia dei Rossi, famiglia di assoluto rilievo nella zona di Castelrotto, ma non solo. Con la vendita di una parte della dimora si scioglierà anche l’Associazione Villa Orizzonte che a lungo ha fatto del palazzo un importante centro culturale del Malcantone. Il piano terra era stato adibito a spazio espositivo ed erano anche possibili visite guidate agli appartamenti storici al primo e al secondo piano. Dal 2002, l’associazione ha lavorato instancabilmente per tenere viva la dimora e condividerla con il pubblico attraverso iniziative culturali come la Via della vite e mostre d’arte. Nel 2016, durante la Giornata Europea del Patrimonio, Villa Orizzonte ha aperto le sue porte per l’ultima volta al pubblico. Per comprendere la storia di Villa Orizzonte e dell’associazione che l’ha gestita, un paio di anni fa avevamo incontrato Fabio Guindani, uno dei comproprietari della dimora insieme al cugino Alvaro Baragiola. Guindani ha dedicato tempo ed energie per proteggere la memoria della villa e per offrire nuove opportunità per la sua conservazione e promozione.
Purtroppo però ogni sforzo per garantire il proseguire di questo impegno è stato vano, di qui la decisione ultima di vendere la sua parte ereditaria.
Lì si tornava indietro nel tempo
Attraverso i ritratti di famiglia esposti nell’atrio d’ingresso, Villa Orizzonte rivela la storia dei Rossi, e dei Baragiola, originari di Como. Le vicende delle due famiglie sono strettamente intrecciate con la formazione di due Stati sovrani: la Repubblica e Cantone Ticino e il Regno d’Italia, attraverso due secoli di storia che si affacciano alla finestra della memoria privata del “Palazz”, come la villa era conosciuta fino al secondo dopoguerra.
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