Il Malcantone della Gente
Nicola Maraviglia, 29 anni, celibe, nato a Mendrisio, cresciuto a Barbengo, residente a Curio, specialista nella cura degli alberi.
Da dove nasce questa passione per la natura?
Sin da piccolo ho sempre avuto la passione per la natura, gli animali, gli alberi, i boschi. Avrei voluto studiare etologia e botanica, ma poi ho preferito scegliere l’apprendistato nel ramo forestale, che mi consentiva di conoscere meglio il mondo vegetale e di rendermi presto autonomo finanziariamente. Mi ha interessato da subito di più la cura degli alberi, piuttosto che l’abbattimento o la gestione di boschi. Inoltre siccome mi piace arrampicare mi sono avvicinato all’uso delle corde sulle piante.
Qual è l’albero più alto che hai trattato arrampicandoti?
Un platano alla stazione di Lugano che misura 43 metri.
Poi hai affinato la tua formazione nella cura degli alberi.
Ho voluto imparare di più, frequentando nel canton Zugo l’unica scuola esistente in Svizzera in questo settore che ti prepara per la potatura di alberi ad alto fusto, o per gli smontaggi speciali con elicotteri o autogrù e soprattutto che mi ha insegnato a svolgere perizie sullo stato di salute e la stabilità degli alberi, con analisi visive e strumentali.
Abbiamo l’abitudine a pensare che tutte le piante sono simili e reagiscono allo stesso modo ai trattamenti, in realtà non è così.
Ogni pianta, anche se di specie affine, si comporta spesso diversamente rispetto agli stress che subisce, per il clima o per l’intervento dell’uomo. D’altronde stiamo parlando di esseri viventi, che come noi sono tutti singolari. Nel mio lavoro cerco di capire e di registrare le diverse reazioni delle piante che tratto, così da poter comprendere ancora meglio le diversità del mondo vegetale, che sono tante.
In che stato di salute sono le piante nel Malcantone?
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