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Fondazione Malcantone
L’ex
il Malcantone
Claudia Fabrizio|
June 27, 2025
In arrivo una ristrutturazione da 3,2 milioni di franchi per l’ex Centro al Suu, oggi casa per minori non accompagnati. La Croce Rossa punta su sicurezza, funzionalità e integrazione nel territorio.

L’ex centro Al Suu si rinnova per accogliere meglio

Dei veri lavori di ristrutturazione erano attesi da anni. E ora ci siamo quasi. La Croce Rossa sezione Sottoceneri, proprietaria del centro dallo scorso settembre, ha infatti depositato la domanda di costruzione al nuovo Comune di Lema. Durante il periodo di pubblicazione non sono state interposte opposizioni, la procedura edilizia è in corso con il coinvolgimento delle autorità cantonali competenti. Si attende nelle prossime settimane la decisione del Municipio sul rilascio della licenza edilizia.

Gli interventi interesseranno unicamente le strutture esistenti, non si costruirà nulla di nuovo, ma data la vetustà dell’ex centro al Suu, si lavorerà per soddisfare gli attuali standard di sicurezza, abitabilità e risparmio energetico. Per questo la cifra da investire è importante: tre milioni e duecento mila franchi.

Come in tanti ricordano, nel 2018, a due anni dalla scomparsa di Elisabetta Steiger, fondatrice e anima del centro di accoglienza ‘Casa Al Suu’ a Bombinasco, un nuovo gruppo di persone aveva assunto la responsabilità di garantire la continuità della struttura e dei suoi valori. La casa, immersa nel verde e aperta dal 1994 per accogliere persone con disabilità leggere e viaggiatori di passaggio, aveva visto ridursi nel tempo presenze e attività. Per questo, l’Associazione Vivere Insieme – guidata allora da Martin Hauri – aveva avviato, insieme a fra Martino Dotta, un progetto di rilancio e graduale passaggio alla Fondazione Francesco per l’aiuto sociale. L’obiettivo era dare nuova vitalità alla struttura, con interventi di ristrutturazione e un’offerta di servizi ampliata.

Nel 2023 si diffuse la notizia di un’imminente chiusura del centro. Il progetto dell’importante ristrutturazione preventivato dalla Fondazione Francesco non era mai andato in porto.

A fine febbraio di quest’anno a Bombinasco sono arrivati 20 minori non accompagnati precedentemente alloggiati presso l’Hotel Nazionale a Biasca. Il loro arrivo era stato preceduto da alcuni interventi di migliorie, come già ci aveva raccontato la Direttrice della CRS del Sottoceneri Debora Banchini-Fersini. Nei piani dell’organizzazione umanitaria era però già inclusa l’intenzione di sistemare davvero bene le strutture.

I lavori

Il complesso comprende tre volumi principali: uno stabile vecchio, risalente con ogni probabilità agli anni Venti o Trenta del Novecento, un edificio di collegamento realizzato successivamente e uno stabile più recente, della fine degli anni Sessanta. Accanto a questi, un piccolo fabbricato ospita due laboratori e un porticato coperto. L’intervento, già presentato e discusso con l’Ufficio cantonale della sanità e con l’Ufficio tecnico comunale, prevede il riordino degli spazi interni, il risanamento energetico dell’involucro edilizio, la sostituzione degli impianti sanitari e elettrici, oltre all’adeguamento alle normative antincendio.

Nel progetto viene ridefinita anche la distribuzione funzionale degli ambienti. Al piano seminterrato troveranno posto locali tecnici, magazzini, lavanderie e spazi di servizio; al piano terreno verranno concentrate le principali aree comuni, tra cui una nuova entrata principale, una sala da pranzo ampliata, sale riunioni, uffici amministrativi e una sala multiuso. Ai piani superiori saranno distribuite le camere, da 1 a 4 posti, con lavandini e servizi condivisi. Non mancheranno zone ricreative e cucine comuni. È inoltre previsto un appartamento riservato al responsabile del centro che risiederà stabilmente nella struttura.

La cucina sarà riorganizzata, così come le aree per il personale e i percorsi delle derrate alimentari, secondo le richieste dell’Ufficio della sanità. Il riscaldamento sarà affidato a una nuova caldaia a condensazione alimentata a nafta. Saranno risanate le facciate, sostituiti i serramenti con modelli a taglio termico e verranno realizzati interventi di isolamento e impermeabilizzazione del tetto.

Particolare attenzione è dedicata alla rete sanitaria, dove sono state riscontrate criticità nelle vecchie condotte in ferro e nella mancanza di sistemi per il trattamento della legionella. La sostituzione totale o parziale delle tubazioni sarà decisa in base ai rischi sanitari e alla fattibilità economica.

I lavori, della durata stimata di diciotto mesi, potranno essere svolti senza dover trasferire temporaneamente i minori ospitati. L’obiettivo è offrire spazi sicuri, moderni e funzionali per un servizio fondamentale. Al termine dell’intervento, la struttura potrà accogliere fino a cinquanta minori non accompagnati.

L’integrazione

Uscendo per un momento dal tema dei lavori, abbiamo cercato di capire come sta procedendo il percorso di integrazione dei minori attualmente accolti.

Da quanto siamo riusciti ad apprendere, l’integrazione dei minori accolti nel foyer sta procedendo in modo positivo grazie a un insieme articolato di azioni che coinvolgono sia la dimensione educativa interna sia il legame con il territorio. I ragazzi partecipano attivamente alla quotidianità della struttura, gestendo in autonomia spazi come il refettorio e le cucine ai piani, affiancati dal personale educativo. Gli spostamenti avvengono in modo autonomo da Caslano, per favorire la responsabilizzazione e non sovraccaricare la comunità locale; è attiva una navetta CRSS in diversi orari.

Attualmente, i ragazzi sono inseriti in percorsi scolastici e di stage per l’apprendimento della lingua italiana. Nei mesi estivi saranno coinvolti in esperienze lavorative in aziende del Malcantone, tra cui la Miniera di Sessa, la raccolta di mirtilli e la lavorazione del lino a Curio. Si procede bene anche a livello sociale, abbiamo infatti saputo che si è consolidata una rete di relazioni con il vicinato: i ragazzi hanno partecipato a iniziative come la distribuzione di biscotti fatti in laboratorio e momenti di incontro con le famiglie del paese.

Sono inoltre attivi anche percorsi sportivi con inserimenti nelle squadre di volley e calcio, oltre a un doposcuola settimanale per il potenziamento della lingua italiana, grazie a una volontaria locale. La collaborazione con la scuola media di Bedigliora ha permesso l’avvio di percorsi personalizzati. In parallelo, è in crescita il rapporto con i fornitori locali (meccanico, pizzaiolo, supermercati di Magliaso e Caslano, azienda forestale), e si stanno valutando progetti futuri in ambito teatrale, artistico e ambientale, valorizzando le competenze interne dell’equipe. L’integrazione passa così da una presenza partecipata nel territorio a una costruzione condivisa di opportunità e relazioni.

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Un ultimo numero, poi la mia penna si poserà. Con estrema tristezza non mi occuperò più di questo giornale che, negli anni, è stato non solo un insiem...
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