Un ponte tra memoria e futuro
Ci sono luoghi che, benevolmente, catturano una parte di noi. La custodiscono. Non sempre ce ne rendiamo conto subito, perché risuonano pacifici nei nostri animi. Questi luoghi pazientano. Ci osservano da lontano e ci lasciano percorrere altri sentieri. Lo fanno con una generosità silenziosa, quasi sapessero che, prima o poi, torneremo da loro. E quando questo accade, ci richiamano a sé in un abbraccio che ravviva la memoria e al tempo stesso sa di nuovi inizi. Così è stato per me e il Malcantone.
Tra i miei primi ricordi c’è proprio questa regione. Una delle mie prime case. Avevo circa tre anni quando ci trasferimmo a Vezio per qualche tempo: mio padre, restauratore, era impegnato nei lavori di recupero della chiesa di San Michele ad Arosio. Non ricordo tutto, naturalmente, ma ci sono fotogrammi, odori e suoni che quando ho avuto modo di tornare ho riconosciuto. Come se alcune parti di me fossero finalmente tornate a casa. Il Malcantone mi ha accolta allora, bambina, e mi accoglie oggi, adulta, con una nuova missione.
Ed eccomi qui, a scrivere queste righe per il giornale che racconta la vita, le ricchezze e le trasformazioni di questo territorio fatto di scrigni di storia, di terra verde e ondulata, di tuffi nel lago al quale si affaccia. Entro in punta di piedi tra queste pagine, care lettrici e cari lettori. Perché questo giornale è per voi. Appartiene ai vostri racconti, ai vostri progetti, alle vostre vite. La mia penna, più che presentarsi, desidera invitarvi: a partecipare, a scriverci, a segnalarci eventi, aneddoti, iniziative e speranze. Queste pagine vogliono essere uno spazio aperto e vitale, uno specchio della regione e delle sue infinite sfaccettature. Una testimonianza della vita, in un intreccio tra passato, presente e futuro. Quel punto di incontro tra le generazioni, testimone dei cambiamenti, tesoriere di ricordi.
Il giornalismo locale è questo. Osservare da vicino, ascoltare le voci, tutte, collezionare i dettagli che insieme formano la comunità. È un giornalismo che si nutre di territorio e restituisce identità. Ma soprattutto è un giornalismo che collega, mettendo in dialogo associazioni, istituzioni e cittadini. Anziani, adulti, giovani e bambini. È un ponte tra memoria e futuro, tra le radici e le trasformazioni. ilMalcantone lo conoscete, ha già una lunga storia alle spalle. Io arrivo con la voglia di proseguire nel solco tracciato da chi mi ha preceduta, con attenzione, rispetto e passione. Mi troverete pronta ad ascoltare, imparare e promuovere tutto ciò che rende unica questa piccola grande parte del mondo. La vostra. E spero che queste pagine possano continuare a essere per voi uno strumento utile, un appuntamento atteso.
Malva Cometta Leon